Opinione

ANSELMO MAGGIO il saluto di Michele Russi

Scritto da Peppe Nacci

Anselmo Maggio non è più fra i suoi amici di sempre: Gino Pilla, Michele Russi, e i compianti indimenticati Franco Cicerale, Francesco Giuliani, Michele Mucedola, Antonio Laudadio, Lillino Buoncristiano. La compagnia del “Neogel Bar” degli anni 50-60 ricordata “la meglio gioventù” o “pane perso”. Il Neogel di Anselmo era il “cenacolo” di San Severo, un po’ come il “Caffe’ Pedrocchi” di Padova dello Jappelli, il circolo culturale dove noi studenti ci ritrovavamo per ripassarci le lezioni, organizzare la festa della matricola, e per scambiarci le nostre sensazioni, (sceglierci la ragazza), da condividere poi fra amici e conoscenti. Anselmo era la nostra guida e il nostro “padre confessore”. Lo chiamavamo il “Padre Priore” Il locale del Neogel era accogliente con il suo mitico Juke Box che offriva la musica melodiosa di Carosone e Gegè di Giacomo, le canzoni napoletane (Maruzzella) e le più belle note musicali di  allora.  I 45 giri forniti dal fornitissimo ed unico negozio di oggetti musicali, nei pressi del teatro Verdi, “Il discobolo”. Anselmo e i suoi familiari, accoglievano ed ospitavano tutti coloro che si recavano nei loro locali per il solito caffè che consideravano non semplici avventori ma amici da apprezzare e con cui dialogare. Con Gino, suo fratello, sempre intento a lavorare, la sorella (seria e severa, (ma anche bella), e la mamma, “la cassiera”, eravamo in famiglia. Spesso ci ritrovavamo al Neogel per aspettare la ragazza con cui poi passeggiare su corso Garibaldi che inevitabilmente ci “conduceva”, al sicuro, nella splendida Villa Comunale. Ricordiamo Anselmo, noi amici di lungo corso, persona semplice, con il suo eterno sorriso sulle lebbra e la immancabile sigaretta, che gli anneriva le dita della mano, in atteggiamento accogliente. Ti ricordiamo, Anselmo, e custodiamo, gelosamente, nei nostri cuori  l’affetto che ci hai donato con tenera generosità.”

Michele Russi Padova

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Peppe Nacci

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