Nel Febbraio del 2006, muore Romano Mussolini, personaggio storico della nostra epoca. Uno dei collaboratori storici del “Corriere” lo conosceva personalmente e che ha voluto ricordarlo con un articolo edito sulle pagine del Corriere di San Severo del 20 febbraio del 2006, che ripropongo. Con l’occasione mi piace omaggiare Romano Mussolini e soprattutto il mio “compare” Giuliano Giuliani.
LA SCOMPARSA DI ROMANO MUSSOLINI
un uomo pulito
Cominciai da ragazzo a leggere tutto quanto mi capitava tra le mani del Fascismo e del suo Capo.
La guerra era finita da un decennio e le ferite profonde che aveva lasciato spingeva no anche uomini e donne che avevano ottenuto non pochi benefici dal passato regime a prenderne le distanze.
A parlare del capo del fascismo fuori dal coro dei detrattori – quì a San Severo – si preoccupava un gruppo di giovani organizzati nell’A.S.A.N. “Giovane Italia”, che ai tanti libri e riviste di
denunce contro gli errori e i delitti del fascismo opponeva ciclostilati a mano destinati a
confondere politica e Storia senza nulla aggiungere e nulla togliere a quest’ultima che,
quando è Storia per davvero, esclude tassativamente ogni minima traccia di odio e di amore.
Per questo col fascismo e col suo capo siamo ancora alla cronaca.
Proprio la cronaca, letta sul “Secolo d’Italia”, della consegna della salma del capo del fascismo alla famiglia, mi spingerà giovanissimo, appena quattordicenne, a portarmi
in un paesino a dodici chilometri da Forlì, Predappio, per visitare la Cripta Mussolini e cercare di conoscere qualche congiunto del Duce.
E’ una domenica di settembre e verso le undici ecco arrivare nel cimitero di San Cassiano
donna Rachele accompagnata anche dal figlio Romano: è subito folla intorno a loro.
Alle dodici e dieci sono di fronte a lei che mi guarda con due meravigliosi occhi celesti
e mi accarezza la mano.
Romano, invece, me la stringe, ma guarda altrove.
Passeranno dieci anni prima di incontrarlo di nuovo a San Severo e da allora la mia casa
diventerà la sua.
Ogni mia scelta importante non soltanto politica, ogni avvenimento familiare di rilievo non lo vedranno mai assente.
Romano è stato per me come un fratello.
Ringrazio Dio per averlo conosciuto.
Di lui, della sua onestà, della sua pulizia, della sua bontà, serberò sempre il più caro ricordo.
Come in un film, appena diffusa la notizia della sua morte, l’ho rivisto con me a San Severo nel giorno della nascita della figlia Rachele.
* * *
Il primo giorno del mese di novembre dell’anno 1979 una folla di missini e gente comune fa ala al passaggio del feretro di Donna Rachele.
Il piccolo cimitero di San Cassiano chiude i cancelli non potendo accogliere tanta gente.
Tra i pochissimi ammessi ad assistere al pietoso rito della sepoltura vi sono anch’io
assieme, naturalmente, a Te, Edda, Vittorio e pochi altri.
Prima di allontanarmi da San Cassiano ricevo il Tuo abbraccio accompagnato da
un “grazie, Giuliano”.
Ora il Tuo spirito, come ha scritto proprio Tuo Padre, liberato dalla materia, vive la vita universale di Dio nel posto meraviglioso dove placate le passioni è la Musica che ti fu amica a scandire il tempo.
Grazie Romano, non aggiungo altro,
Tu sai perché.
Giuliano Giuliani
dal Corriere di San Severo del 20 febbraio del 2006