E’ imprevedibile come andrà a finire la discussione fra i partiti della maggioranza governativa sul modello di prescrizione da votare.
Si parla di una sospensione lunga cioè un rinvio della riforma BONAFEDE che nel frattempo è stata annacquata dal così detto Lodo “Conte bis”.
E’ umiliante per chi ha a cuore la nostra civiltà della giustizia, tanto da prostrarci in una naturale rassegnazione.
Possiamo solo, per ora, rifugiarci nel pensiero latino: “ Monstrum, vel portentum, vel prodigium”. Per dirla con i nostri antenati, l’orribile proposta del Ministro Bonafede, mi consolano giudizi conformi di autorevoli giuristi, demolisce e volatilizza i principi elementari del diritto (latino romano)-italiano.
Il lodo Conte bis che dovrebbe “aggiustare” o ammorbare la proposta del guardasigilli, si dimostra un mostriciattolo, peggio del monstrum, che ha comunque una sua identità. Esso infatti introduce una strana distinzione e cioè per chi è assolto in giudizio di primo grado, la prescrizione continua a correre, invece per il condannato si sospende.
Se poi il condannato viene assolto in appello, la prescrizione riprende; per chi è condannato si sospende. Se poi il condannato è assolto in appello, la prescrizione riprende il suo cammino, recuperando il tempo della precedente sospensione.
Un pericolo di labirinto giuridico che non prende in considerazione la complicata disciplina delle impugnazioni, creando sconcerto e confusione
Mentre il progetto originario aveva una chiara immutabilità (dopo la prima sentenza la prescrizione si blocca sempre e il processo non può finire mai, adesso subentra una filosofia opposta, come tutte le cose, scorre con dinamismo indeterminato e mutevole.
Una per tutte, due esempi: Un tizio viene assolto in primo grado, in questo caso la prescrizione continua. La sentenza viene impugnata dal PM, si va in Appello e il Tizio viene condannato. In questo caso, appare ovvio, la prescrizione si sospende!
Ma Tizio ricorre in Cassazione che annulla la condanna e rinvia la causa ad ad un’altra Corte. La Corte in vestita del caso, l’assolve.
Dove finirà la prescrizione? Ma non è ancora finita, se contro l’assoluzione ricorre il Procuratore Generale, e la Cassazione accoglie il ricorso, si celebra un nuovo processo.
Ammesso che la Corte d’Appello condanna, la prescrizione si sospende.
Ma se il Tizio ricorre a sua volta e la Cassazione annulla la condanna, la nuova Corte può assolvere con una nuova impugnazione del Procuratore Generale.
Così di seguito senza tregua e il processo va avanti all’infinito, con la strategia degli stoici.
Si può presentare il caso opposto a quello spiegato di Tizio. In questo caso la prescrizione si perde nella foresta delle norme legislative.
A tutti, come me che ha masticato bene materia giuridiche all’Università, viene il dubbio del perchè di questa assurda proposta di legge sulla prescrizione del guardasigilli Bonafede: la fa per scherzare con le Istituzioni o per distogliere l’opinione pubblica dalla crisi tremenda del M5S?.
Avrà ragione Renzi, a mio modesto parere a votare contro? Ma il PD dirà che Renzi vuole mettere in crisi il Governo. E’ legittimo pensare che il PD voti la proposta Bonafede o la proposta del Conte Bis per non dissolversi al suo interno. Gli interessi del cittadino, chiedo al PD, o interessi propri?
Michele Russi