I tragici eventi che stanno interessando la nostra comunità nazionale e che ci stanno toccando anche da vicino per la morte e il contagio di alcuni amici, stanno dando un senso ulteriore alla nostra permanenza domestica. Chi crede, sta sperimentando una lunga settimana santa, dove le tradizionali processioni –che se Dio vuole si allestiranno nel 2021- sono sostituite, grazie ai media e ai social che ripropongono continuamente tali immagini, dalle processioni delle ambulanze e da quelle dei camion militari che trasportano le bare verso i cimiteri. Queste ultime, purtroppo, processioni vere, verissime scene di morte, di dolore e di commozione.
Stiamo vivendo, anticipatamente, una Settimana Santa che ci coinvolge tutti e che dovrebbe essere l’occasione per qualche riflessione. Purtroppo, le tecnologie che tutti utilizzano celano, al tempo stesso amplificandole, profonde solitudini esistenziali; inoltre, forse stiamo comprendendo che siamo esseri con dei limiti e non onnipotenti. Ultimo, ma non ultimo, che tendiamo a rimuovere dalla nostra mente l’idea stessa della mortalità. Tutto ciò ha provocato il contagio della paura, del panico, a volte dell’isteria.
E’ invece questo il tempo per una solitudine proficua, positiva; che aiuti a riflettere, a ripensare e a reimpostare la propria esistenza per la ripresa della normalità che, prima o poi, dovrà avvenire.
In questi giorni non ci stanno mancando le buone opportunità: il Papa, i vescovi, molti sacerdoti, nei modi più diversi, stanno offrendo molte opportunità per spunti di riflessioni che aiutino a superare le difficoltà del momento.
Ma il pallino è sempre nelle nostre mani. Oggi all’Angelus il Papa ha ricordato che “siamo chiamati a togliere le pietre di tutto ciò che sa di morte: ad esempio, l’ipocrisia con cui si vive la fede, è morte; la critica distruttiva verso gli altri, è morte; l’offesa, la calunnia, è morte; l’emarginazione del povero, è morte. Il Signore ci chiede di togliere queste pietre dal cuore, e la vita fiorirà ancora intorno a noi (commentando il brano evangelico della resurrezione di Lazzaro). Ulteriori spunti di riflessione per questo ritiro in casa, che continua.
Franco Lozupone