Opinione

Una Fase 2 anche per San Severo: Per trasformare l’emergenza in opportunità – Franco Lozupone

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Sarà stata la paura, oppure la forza del terrore propagato da fb , non sempre come scrivono gli esperti  una cloaca e un asilo per adulti ignoranti, ma occorre riconoscere che i cittadini sanseveresi hanno offerto una buona prova di senso civico.

Ora però che scemerà gradualmente l’emotività accumulata in questi mesi e si dovrà programmare un ritorno alla normalità, occorrerà fare i conti con un territorio ancor più provato, e non soltanto sotto l’aspetto economico, dalle conseguenze della calamità ancora in atto.

Molte incombenze saranno del governo nazionale e regionale, ma un’amministrazione comunale come potrà, se potrà, aiutare una comunità a riprendersi?

Sarà possibile evitare spese per iniziative definite culturali o di tempo libero (spesso inutili e autoreferenziali) per metterle a disposizione di chi più a sofferto la pandemia? E’ pensabile un sostegno ragionato, e non soltanto economico, ai bambini, ai ragazzi, agli adolescenti e ai giovani, considerato che la scuola si è prontamente defilata dal ruolo socio-educativo rinunciando al ritorno in classe, con la sola preoccupazione di tentare (non riuscito) il completamento dei programmi ministeriali on-line? Sarebbe anche l’occasione per aiutare le famiglie.

E’ pensabile trovare risorse per questa lunga estate offrendo ai ragazzi spazi all’aperto ben curati e sorvegliati, biblioteche e palestre delle scuole, iniziative nei monumenti della Città e nei luoghi a ciò istituzionalmente destinati (biblioteca e Mat) sino alla riapertura delle scuole senza chiusure per le ferie estive?

E pensabile una organizzazione di tornei cittadini, e non soltanto prettamente sportivi, per evitare che i ragazzi continuino a restare stravaccati su letti o divani o incollati allo smartphone?

E’ pensabile offrire ai ragazzi già sedicenni una opportunità di lavoro estivo, anche di 2 o 3 ore al giorno, presso uffici pubblici comunali e aziende private?

E ancora, si potrebbe avviare da subito la rinascita del Centro Storico, promuovendo il sorgere di piccole attività, e magari evitando, a chi accetta di trasferirsi in centro, il pagamento di tasse e imposte comunali per i prossimi 5 anni?

E ancora, si potrebbe realizzare da subito la chiusura integrale al transito dei mezzi di piazza della Repubblica e di piazza Municipio facendone un salotto, magari, grazie all’affidamento a sponsor privati, togliendo da subito l’asfalto da via Recca, via Soccorso e via Fraccacreta, e perché no anche da piazza della Repubblica e da piazza Municipio, rimettendo il pavimento originario o quello lavico più resistente, magari in formato diverso, come quello dei sanpietrini o come quello utilizzato per il viale della villa? Ci sono aziende già pronte per restituire al Centro Storico la bellezza originaria.

Insomma, è possibile tagliare le spese per le iniziative effimere per tentare di aiutare la ripresa di un territorio già enormemente provato prima della pandemia?

Forse qualcosa si potrebbe tentare.

                                                                                       Franco Lozupone

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