Varie sono le contingenze che possono ispirare il ricordo del direttore Vito Nacci nel decennale della sua morte, avvenuta a 82 anni, il 4 maggio 2010.
In primo luogo, il contesto generale.
Non so come Vito Nacci avrebbe accolto quest’emergenza che stiamo vivendo, e come l’avrebbe condivisa con i lettori del “Corriere”.
Di sicuro, si sarebbe avvalso del suo acume professionale e delle sue qualita’ umane.
Certo che proprio in questi frangenti si avverte ancora di più la sua mancanza.
Dieci anni sembrano un’eternità. Anche se a volte sembra non essersene mai andato. E il suo sostegno è caldo e sincero.
Rimane il rammarico di non potersi confrontare con il suo sguardo esperto e amichevole.
Una mancanza che rende ancor più impegnativi questi difficili giorni.