Quello della guida turistica è senz’altro un ruolo affascinante, diretto alla grazia e alla storia dei luoghi, alla loro conoscenza profonda condivisa con un pubblico curioso, ansioso di scoprire nuova bellezza, la stessa che non sospetta essere a portata di mano. Così anche a San Severo, città ricca di storia, chiese prestigiose, antiche architetture, enogastronomia tipica e prossima alla campagna e al Gargano, si sta sempre più affermando questa figura: un moderno Virgilio, capace di accompagnarci alla scoperta del fascino delle nostre stesse radici. Uno dei suoi più appassionati rappresentanti è Giuseppe dell’Oglio.
Guida professionale dal 2013, si avvicina al mondo del turismo nel 1999, seguendo un corso di formazione indetto dalla Proloco cittadina, per la presidenza Tricarico. “La guida la faccio dal 2000, i primi tredici anni per passione, gratuitamente, poi nel 2012 la Regione Puglia ha istituito l’Albo per Guide Turistiche e nel 2013 mi sono abilitato” spiega Giuseppe, che sostenuto dall’amore per la grande storia si addentra anche in quella sanseverese, scoprendo monumenti, personaggi, paesaggi e forme architettoniche, in special modo quelle sacre. “San Severo ha delle grosse potenzialità turistiche, in particolare le chiese costituiscono un punto d’attrazione notevole. Il centro storico è ricco di chiese di cui è iniziata l’edificazione tra X e XI secolo e che si sviluppano con le architetture dei secoli a venire. Ricche di opere di alcuni tra i più grandi artisti del ‘700 napoletano, costituiscono devi veri scrigni d’arte” spiega la guida, lasciando l’ascoltatore, come il turista, incantato dalle descrizioni partecipate, capaci di infondere nuova luce anche ai luoghi familiari.
Certo le prime guide non sono state facili, era una cosa nuova, inattesa, e non c’era tanta fiducia intorno all’argomento; importanti gli esempi del Dottor Roberto Matteo Pasquandrea e del Maestro Domenico Tota.
Poi l’interazione, in occasione di momenti ufficiali, con le attività del Museo Civico e della Biblioteca Minuziano, diretti dalla Dottoressa Silvana Belmonte. Successivamente anche la Dottoressa Concetta Grimaldi attuale Direttrice della Minuziano si è interessata alla sua attività, come pure le diverse associazioni culturali – con tutti all’epoca interagendo sempre a titolo gratuito; da menzionare la più recente intesa col Touring Club locale.
Altri elementi centrali per il ruolo di guida turistica sono senz’altro il centro storico e le sue strutture, che comprendono in particolare il medioevo e il barocco. Distinti in alcune costruzioni si incontrano nelle linee di diverse chiese – pure tenendo conto della ricostruzione che riguardò San Severo, danneggiata dal terribile terremoto del 1627. L’edificazione fu eseguita solo nel secolo successivo, quindi in stile barocco; caratteristici i palazzi settecenteschi sanseveresi. Riconosciuto puro quello di San Severo, e realizzato spesso su pregiato marmo d’Apricena, si differenzia dal barocco salentino eseguito su tufo.
Un centro storico di grande fascino e valore, risparmiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, a differenza di quello foggiano, ma che ha senz’altro bisogno di una concreta valorizzazione.
“ Gli stessi sanseveresi non conoscono la storia e le bellezze da cui sono circondati, attratti dall’erba del vicino, come si dice. Ignorano in definitiva le proprie risorse e le qualità della città” spiega dell’Oglio.
Negli ultimi anni questa inconsapevolezza per fortuna si sta smussando, grazie al lavoro delle istituzioni di settore, delle associazioni culturali, di autori ed artisti che celebrano la cittadina in opere e pubblicazioni. Da non dimenticare i corsi di formazione e seminari in materia, ed il profilo di guida turistica sempre più in evoluzione. Ma quella di San Severo rimane una bellezza ignara, e ancora oggi i sanseveresi restano strabiliati quando Giuseppe li conduce sui percorsi turistici. Come è successo con ospiti provenienti da Bari, Pescara, Taranto o persino da Roma, che visitando in particolare la Chiesa dei Morti e quella di San Nicola, ne hanno riconosciuto l’alto valore storico e artistico, in un buon confronto anche con le opere eterne della capitale – strategico per il turismo religioso l’asse San Giovanni Rotondo – San Severo.
Mete attrattive sono ancora i sotterranei del Castello di San Severo, che fu domus federiciana, situati in Piazza Castello i resti sono posti in proprietà privata. Alta l’attenzione per tale sito, come ha dimostrato un video pubblicato da Giuseppe sui social nei mesi scorsi, che ha ottenuto alte visualizzazioni, e decine e decine di messaggi interessati ed entusiasti.
Non mancano di stupire le cantine della città, che dell’Oglio definisce vere e proprie “Cattedrali ipogeiche”, per le strutture, gli archi e l’ampiezza; per di più ricche di suggestive botti e pregiate bottiglie.
“ Il centro storico è pieno di cantine. Fino agli anni ’50 ce n’erano in città oltre 500” ricorda Giuseppe, che continua apprezzando l’apertura di nuove case, e la tradizione dello spumante con una lievitazione simile a quello della birra artigianale – diversa dal metodo classico – presente a San Severo già negli anni ’30.
Il riconoscimento come vino spumante naturale avviene nel ’68, primo Doc della Puglia e 26° a livello nazionale; eredità della vita vinicola cittadina che già a fine ‘800 con la Società dei Viticoltori esportava insieme al vino
un prestigioso cognac, approdato persino alla Real Casa, e di cui restano custodite alcune pregiate bottiglie.
Si continua con le “Fosse del grano”, delle centinaia originali ripristinate soltanto due. Le più vecchie risalgono al medioevo, altre al ‘700 – ‘800 , come quelle di Piazza Carmine, Largo Sanità o presso il largo delle attuali Poste Centrali – fosse ora chiuse o distrutte.
Abbinamento naturale al turismo quello enogastronomico con i piatti tipici sanseveresi, tra cui si distingue la zuppetta, insieme ai vini e alla cucina tradizionale e contadina.
Ma alzando lo sguardo, solo a pochi chilometri c’è il Gargano, con i suoi monti ed il mare, i suoi eremi, le sue chiese e il Santuario di San Michele Arcangelo, sulla Via Sacra Langobardorum su cui San Severo nasce, per spostarci verso la vicinissima Torremaggiore, ai resti della città di Fiorentino, dove morì Federico II di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero – prossimo il suggestivo Castello di Dragonara, sempre in agro di Torremaggiore.
Una nota particolare merita la Festa del Soccorso. Fenomeno di culto popolare cresciuto notevolmente negli ultimi decenni, conta turisti provenienti da tutt’Italia e dall’estero, tra cui non mancano australiani ed inglesi.
Escludendo per il momento le masserie e i siti archeologici, come i personaggi storici, quelle sopra esposte sono solo alcune delle opportunità che San Severo e dintorni offrono al turismo religioso, storico, enogastronomico e paesaggistico e al ruolo della guida turistica.
Per l’ospitalità, oltre ad alcuni hotel, il viaggiatore potrà contare sull’ottima rete di Brad & Breakfast presente in città.
Per approfondimenti è possibile visitare la pagina facebook Giuseppe Dell’Oglio https://www.facebook.com/guidaturisticasansevero/
Di seguito alcuni video sulle attività della guida turistica
IL CASTELLO E LE MURA DI SAN SEVERO
LE MURA ANGIOIN DI SAN SEVERO
LA CATTEDRALE DI SAN SEVERO