Dalla trasferta in terra salernitana giunge per la Cestistica San Severo l’ennesima sconfitta maturata lontano dalle mura amiche.
Gli avversari, sicuramente dotati di un organico superiore rispetto al team giallonero, e con un vero top player nel motore quale l’incontenibile Thomas, hanno dimostrato, durante l’intero incontro, di sapere gestire senza particolari affanni il destino della partita: d’altronde non era un mistero, alla vigilia, immaginare che per non lasciare le penne la Cestistica avrebbe dovuto essere perfetta, e sperare in una giornata no degli scafatesi.
La realtà ha , invece, detto che se Jones fa più di un passo indietro rispetto a giovedì scorso, se Contento non riesce a contenere il proprio furore agonistico ( per giunta al cospetto della sua ex squadra), se Antelli non riesce a interpretare il ruolo di regista del gioco sanseverese con la necessaria autorevolezza, ebbene in presenza di tali pecche, la strada per la vittoria, già impervia in partenza, si trasforma in un Golgota; il solo Ogide non può cantare e portare la croce da solo, soprattutto se, è doveroso aggiungere, gli si chieda sia di interpretare il ruolo di tiratore dalla distanza che di sgomitare nel pitturato, per mettere pressione alla difesa avversaria e agevolare, eventualmente, la penetrazione in area di qualche compagno di squadra, Mortellaro in primis.
Il punteggio finale , 83 a 69 per la Pallacanestro Scafati, rispecchia fedelmente sia il gap tecnico tra le due compagini che il gioco espresso sui legni campani.
La sconfitta, peraltro preventivabile, è pesante più del dovuto, attese le odierne vittorie a sorpresa delle dirette avversarie Cento e Chieti ai danni delle due prime della classe Napoli e Forlì, a dimostrazione del fatto che quest’anno ci sarà da soffrire moltissimo, per cui le prossime partite casalinghe dovranno portare necessariamente delle vittorie, alla luce del ruolino di marcia esterno della compagine di Coach Lardo, ad iniziare dal match di domenica 21 febbraio contro Cento, magari con in campo quel rinforzo tanto atteso quanto necessario.
Luca Ficuciello
Credits foto: Gianmarco Ferrara