Il mal di schiena è una delle principali cause di disabilità a livello mondiale e la principale causa di assenza da lavoro per malattia in tutto il mondo.
La maggior parte delle persone sperimenteranno almeno una volta il mal di schiena nella propria vita e, di loro, circa il 25% (un caso su 4) andrà incontro ad una persistenza del dolore e una cronicizzazione dei sintomi che non scompariranno più con farmaci analgesici e antinfiammatori.
Circa il 97% dei mal di schiena sono aspecifici con alta meccanosensibilità e cioè non riconoscono un’unica causa e sono influenzabili dal movimento; ci sono, per farla breve, movimenti che lo placano ed altri che lo aggravano.
C’è oggigiorno un’insieme di pregiudizi ed opinioni diffuse (anche purtroppo tra il personale sanitario) che fanno propendere per una visione biomeccanica del mal di schiena non specifico.
Si consiglia di “stare dritti” in posizione eretta, di piegarsi tenendo la colonna ben dritta, di stare seduti in modo che il carico sia distribuito omogeneamente e di converso si sconsigliano le posture “errate” che danneggerebbero i dischi intervertebrali e le articolazioni.
Sorprendentemente la ricerca ha dimostrato nell’ultimo decennio che:
- non esiste una correlazione significativa tra posture errate e mal di schiena; sia coloro che stanno seduti ben dritti che coloro che si “siedono comodi” hanno le stesse probabilità di soffrire di uno più mal di schiena,
- non esiste una singola postura che possa prevenire o curare il mal di schiena
- i protocolli ergonomici di buone regole per la movimentazione dei carichi sul lavoro (piegarsi con la schiena diritta piegando le ginocchia ecc.) non funzionano e non solo… In un recente studio si è visto che la popolazione di lavoratori meno incline a soffrire di mal di schiena era più propensa a flettere la propria schiena durante l’attività lavorativa.
Ma se non è la postura a causare il mal di schiena cosa lo causa ?
I fattori più associati a comparsa e persistenza del mal di schiena sono:
- Sedentarietà. Non compiere esercizio fisico abbassa infatti la soglia di percezione del dolore e sensibilizza la schiena. Ritornare a muoversi senza paura con l’aiuto del proprio fisioterapista permette una guarigione dai sintomi veloce.
- Deprivazione cronica di sonno. Dormire meno di 7 ore a notte con una bassa qualità del sonno è predittivo dello sviluppo di diversi dolori muscolo-scheletrici cronici
- Stress e disagio psicologico. La vita frenetica odierna rende più vulnerabili a tutte le forme di dolore cronico, il dolore diventa espressione di un disagio esistenziale.
- Paura e catastrofizzazione. Quanto più il paziente si concentra sul suo dolore e ricerca soluzioni su google, tanto più il dolore diventerà severo e persistente. Questo perchè il dolore è fortemente associato alla paura che sensibilizza le aree del dolore del cervello e le porta ad una ipersensibilità cronica .
- Evitamento di alcuni movimenti e posture ritenuti dannosi. Evitare di piegare la colonna e avere paura del movimento sono fattori di rischio importanti per la cronicizzazione.
- Prescrizioni di esami radiodiagnostici inutili che sensibilizzano il paziente verso il disturbo e lo conducono a dedurre che la sua schiena sia malata.
Allora forse la causa del mio dolore cronico è l’ernia del disco ?
No assolutamente no. Decenni di ricerche hanno dimostrato che una o più protrusioni o ernie sono presenti anche nella popolazione che non sperimenta alcun dolore. Più di una persona su 3 (più del 30%) dopo il trentesimo anno di età ha una o più protrusioni o ernie a livello lombare. Solo in alcuni casi le ernie del disco sono associate ad irritazione del nervo sciatico (sciatalgia).
Le ernie del disco, come pure una leggera artrosi del tratto lombare sono oggigiorno considerati segni del normale processo di invecchiamento del nostro organismo. Ti considereresti malato per una ruga di espressione o per una ciocca di capelli bianchi? Ecco perchè allora ti consideri malato se hai una o più ernie? Forse perchè ti hanno spiegato sbagliandosi che l’ernia causa dolore.
Cosa fare ora se hai mal di schiena?
- Prenota il tuo primo appuntamento telefonandomi al 3288354291. Valuterò il grado di salute della tua colonna attraverso test e manovre e poi imposterò un piano di trattamento appropriato alla tua condizione e ad accelerare il processo di guarigione dai sintomi. Sebbene infatti il mal di schiena non sia un’urgenza è bene escludere che derivi da condizioni mediche ed è bene intervenire rapidamente per la riduzione dei sintomi per non farlo cronicizzare, cosa che rende molto più complessa la sua risoluzione.
- Fai esercizio aerobico (nuoto, corsa, ciclismo, camminata veloce) 3 volte a settimana per mezz’ora. L’esercizio innalza il tono dell’umore, promuove il rilascio di endorfine (antidolorifici naturali) e innalza la soglia di percezione del dolore
- Imposta una buona routine sonno veglia e dormi almeno 7 ore per notte
- Consuma più frutta e verdura, riduci il consumo di cibi che infiammano come gli insaccati e i prodotti confezionati e bevi più acqua.
- Evita le ricerche su Google e distraiti. Pensare al tuo mal di schiena 24 ore al giorno lo farà peggiorare.
Per guarire dal mal di schiena bisogna prima di tutto essere consapevoli che il danno non è nella schiena ma nell’elaborazione del dolore. Solo dopo sarà possibile “resettarlo”.
Se vuoi che ti aiuti a “resettarlo” chiamami al 3288354291. Un saluto: Raffaele Tafanelli, Fisioterapista Iscritto all’Albo specializzato in terapia manuale.