Chi, per esempio, non ha avuto l’amico che riusciva a toccarsi il dorso della mano col pollice?
E l’amica che riusciva a fare la famosa spaccata?
Oppure il tipo che riusciva a iperestendere il gomito, causando ribrezzo nelle amiche sensibili?
O ancora, l’amico o l’amica che riusciva a mettersi il piede sulla spalla ?
Ne possiamo elencare a decine di questi fenomeni da baraccone, eppure il dubbio che sorgeva più spesso era:
MA E’ DANNOSO ? NON TI FARAI MALE COSI’ ?
Dipende dalla stabilità articolare. Mi spiego meglio. Per alcuni pazienti può essere normale avere una o più articolazioni ipermobili. Infatti, per la particolare genetica e conseguente conformazione di capsule e legamenti (o allenamento specifico) queste persone non fanno parte della popolazione media; può sembrare paradossale ma per loro è normalissimo effettuare movimenti anomali e più ampi.
Per facilitare la comprensione suddividiamo l’ipermobilità in 2 tipi:
1. una ipermobilità fisiologica (normale) e
2. una ipermobilità patologica (da trattare) che può essere chiamata instabilità.
Nell’instabilità non c’è un buon sostegno dei legamenti (lassità legamentosa) e un buon controllo dei muscoli sul movimento (deficit di controllo neuromuscolare), come in questa immagine presa da Chinesiologia di Neuman che mostra un recurvato di ginocchio (caso più unico che raro in cui l’instabilità causa dolore solo dopo diversi anni) ; il paziente in foto non ha controllo sul suo eccesso di movimento, in quanto i legamenti e la capsula non frenano il movimento; la conseguenza sarà dolore in vita adulta e e artrosi del ginocchio.
La conseguenza di questi movimenti eccessivi e impossibili da controllare è quindi l’infiammazione articolare e il dolore. In questi casi (di instabilità) il soggetto non ha controllo sul movimento e non esegue quindi l’eccesso di movimento volontariamente e non ci penserebbe neanche ad esibirsi in performance da fenomeno da baraccone, perchè è consapevole che il suo movimento eccessivo gli causerebbe fastidio o dolore. Le conseguenze dell’instabilità sono la degenerazione articolare (artrosi secondaria) e l’infiammazione di tendini e capsule.
Una delle articolazioni che spesso diventa instabile per varie cause è la spalla.
Ma come riconoscere facilmente se si ha una articolazione ipermobile o potenzialmente instabile se non si è addetti ai lavori ?
Test di autosomministrazione attendibili al cento per cento non ce ne sono, ma un buon criterio è sicuramente quello della simmetria: un’articolazione deve essere ipermobile come la controlaterale per avere un’escursione normale. In parole povere se, ad esempio, l’articolazione destra del pollice è ipermobile e c’è la stessa ipermobilità in quella sinistra del pollice (simmetria) allora è semplicemente guna querstione eredo-costituzionale. Se invece un’articolazione sembra avere un movimento “normale” e l’altra presenta una mobilità maggiore è probabile ci si ritrovi di fronte, con le dovute eccezioni, ad una instabilità.
Altro criterio fondamentale è quello del dolore. Se l’articolazione sembra infiammarsi e la zona perdere forza, dopo movimenti ripetuti in ipermobilità, allora la condizione va trattata attraverso un programma fisioterapico specifico di rinforzo dei muscoli antagonisti del movimento e di stabilizzazione (con diversi sistemi) dell’articolazione al fine di ridurne la mobilità.
Trattare articolazioni instabili, attraverso programmi adeguati di fisioterapia, è fondamentale per evitare dolore cronico e interventi chirurgici di ricostruzione dei tendini (nelle spalle ad esempio) e di protesizzazione (ginocchia) e spalle. Perchè un movimento eccessivo e impreciso conduce sicuramente a lesioni tendinee e cartilaginee che nel tempo si traducono in disabilità.