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La “nostra” Alessandra de Angelis sul podio del Concorso Letterario FantasticHandicap

Scritto da Peppe Nacci

Il Centro Documentazione Handicap del Comune di Carrara, indice la XXI Edizione del Concorso Letterario FantasticHandicap, per racconti sul tema dell’handicap, della sofferenza psicologica e della disabilità. La giuria si compone di: Presidente della giuria: Rossella Di Maria, ex docente, logopedista, scrittrice

GIURIA

–        Conti Gianni, attore, regista, volontario CDH

–        Davide Pugnana, storico dell’arte, scrittore

–        Roberta Crudeli, assessore al sociale Comune di Carrara

–        Michela Rossi, scrittrice

–        Classe V C dell’ Istituto Salvetti di Massa, con indirizzo Socio sanitario – con coordinamento delle insegnanti  Cristina Fusco e Paola Novelli.

–        Gea Dazzi, assessore alla cultura del Comune di Carrara

–        Lida Nieri, book-blogger

E come ogni anno, numerosi sono i partecipanti che accorrono ad un evento di questa matrice e levatura.

I vincitori sono stati proclamati e, fra loro, spicca il nome di Alessandra de Angelis, non nuova al mondo letterario e tanto meno al mondo del sociale.

È Alessandra de Angelis ad aggiudicarsi la presenza sul podio con il suo racconto “Nel tuo mondo, a modo nostro”.

In questo breve racconto, l’autrice narra la vicenda di un ragazzo che ha il fratello autistico, ma che regala un gran bel sorriso e possiede un cuore puro. Emergono le difficili dinamiche del rapporto con lui e con il mondo esterno, ma l’unica cosa da fare è “cercare di capire il suo mondo” perché, nel momento in cui ciò avviene, diventa evidente a tutti che il fratello è una persona fantastica, anzi, gli ha insegnato l’importanza della “delicatezza da riservare alle persone”. Il racconto di Alessandra de Angelis è permeato di un amore fraterno puro ed inattaccabile, reso luminoso dalla sua scrittura che riesce a cogliere appieno le dinamiche esistenziali ed il sentimento autentico che deve esistere tra le persone (estratto da enunciato di Massimo Barile, giurista, esperto d’antiquariato, critico d’arte, saggista e scrittore).

Alessandra de Angelis, plurilaureata in ambito psichiatrico e psicologico, mette a disposizione dell’ambito letterario il sapere in ambito scientifico, facendo sorgere un connubio dal forte impatto. L’arte del sapere si lega all’arte del conoscere, la scienza abbraccia la cultura nel suo versante più libero, la scrittura. La sua presenza, stabile da anni nel mondo letterario, l’ha vista ospite in più occasioni al Salone del Libro e citata in vari altri concorsi con menzioni d’encomio e d’onore (molte delle quali concesse da personaggi illustri del mondo letterario quali il regista e poeta italiano, figlio del poeta italiano Salvatore Quasimodo, Premio Nobel per la Letteratura Italiana, – ha anche interpretato delle sue poesie- lo scenografo e registra teatrale italiano Cosimo Damiano Damato, dal poeta, “paesologo” e regista Franco Arminio, dal pregiatissimo Cavaliere della Repubblica Italiana, nonché scrittore docente e traduttore libanese, il Maestro Hafez Haidar, il grande Maestro Alessandro Quasimodo, attore, regista e poeta italiano, figlio del poeta italiano Salvatore Quasimodo, Premio Nobel per la Letteratura Italiana). Oltre a riflessioni di stampo filosofico ed alla produzione di racconti pregni di significato, l’autrice è produttrice di aforismi e poesie, le quali stanno riscuotendo un successo in crescendo. Per lo scenario letterario, sta terminando la produzione del suo primo romanzo, un thriller tutto a stampo mentale e psicologico, dai tratti che fan tendere il fiato, e un romanzo narrativo dedito a Dante Alighieri intitolato “Nel nome del tuo peccato” per il quale ha svolto un lavoro di riflessioni sui sette peccati capitali.

Il suo sito internet Ali alla mente, vede un pubblico sempre più gremito e proveniente da tutto il mondo (Stati Uniti, Francia, Russia, Canada, Brasile, Svizzera, Irlanda, etc…)

Alessandra de Angelis è impegnata nel mondo del sociale, tant’è che lavora in strutture di riabilitazione psichiatrica e psicologica. “Io non curo il caso clinico, bensì osservo e parlo all’umano”, questo è il pensiero cardine della sua filosofia non tanto lavorativa, quanto proprio di vita.

Circa l'autore

Peppe Nacci

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