Lo scorso 29 novembre a Milano presso il Centro Svizzero ha avuto luogo la premiazione del Premio “Di padre in figlio” che, giunto alla nona edizione, ha visto anche quest’anno alternarsi sul palcoscenico un ampio e variegato numeri di imprenditori che hanno già realizzato passaggi generazionali di successo.
47 sono risultati i finalisti che – dopo una severa selezione – sono stati premiati dalla giuria presieduta dal Dott. Paolo Veronesi con la proclamazione di vincitori suddivisi nelle otto categorie previste ed un vincitore assoluto Antonio Carraro S.p.A. che riceve il testimone da Donnafugata, vincitore della precedente edizione.
Proprio Donnafugata nel formale passaggio di testimone ha tenuto a precisare come è stata la complementarietà con il fratello a permettere lo sviluppo della società nata dalla volontà dei genitori. Tale complementarietà si basa sulle diverse competenze e nature dei due fratelli che hanno permesso di trasformare il conflitto in ricchezza per l’Azienda.
Il professore Devecchi ha successivamente presentato la ricerca del CERIF, Centro di Ricerca sulle Imprese di Famiglia dell’Università Cattolica di Milano.
Le Aziende affrontano il passaggio generazionale in modi diversi, ma ci sono dei fattori comuni a tutti. Tra i quali:
• 9 imprese su 10 hanno visto l’introduzione di importanti innovazioni e profondi cambiamenti da parte della nuova generazione al comando;
• 2 imprese su 3 gli eredi hanno modificato la struttura organizzativa aprendola a membri esterni alla famiglia e condividendo con loro le decisioni;
• 2 imprese su 3 comprendono che la valorizzazione dei valori famigliari e della storia imprenditoriale dell’azienda sono fattori fondamentali per la buona riuscita del passaggio fino ad arrivare ad essere un vantaggio competitivo
Un’importante dato degli ultimi 3 anni riguarda il passaggio generazionale in rosa, che è raddoppiato, esso è caratterizzato da una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale.
Altri importanti elementi emersi da questa ultima indagine sono:
– la presenza di un’attenta pianificazione della successione sia dal punto di vista della proprietà che della gestione;
– il complesso processo di acquisizione della leadership e della credibilità all’interno e all’esterno dell’azienda per il giovane;
– l’individuazione, da parte della nuova generazione, di un equilibrio dinamico tra tradizione e conservazione dei valori da un lato e innovazione e modernità dall’altro;
– l’avvio o il potenziamento di importanti processi di internazionalizzazione da parte dell’erede, avvantaggiato, rispetto ai genitori, da una maggiore conoscenza delle lingue e degli strumenti digitali.
A supporto della ricerca CERIF, anche Credit Suisse e KPMG hanno descritto i loro approcci e punti di vista verso questo importante tema.
Per Credit Suisse, la Dott.ssa Manuela Soncini – Head of wealth planning – spiega che Credit Suisse “ha scelto di sostenere il premio di Padre in Figlio perché da sempre è vicino agli imprenditori, Una banca creata da un imprenditore per gli imprenditori. Abbiamo visto durante tutte le interviste condotte che il passaggio generazionale non è solo il passaggio di un’impresa, raccoglie gli sforzi, i sacrifici e la passione delle famiglie, dei figli e delle figlie che sono stati capaci di diventare a loro volta imprenditori. Quando il passaggio generazionale avviene con successo, esiste la capacità di riflettere nella narrazione la storia e i valori della famiglia che ne rappresentano il collante, mentre le nuove generazioni sono in grado di innovare, tenendo fede al solco tramandato.”
Il Credit Suisse Research Institute pubblica periodicamente un rapporto sulle aziende a controllo familiare quotate, il CS Family index 1000, da cui emerge che:
– le aziende familiari sovraperformano in ogni area geografica e in ogni settore grazie a una crescita dei ricavi e una redditività più elevati, contribuendo al forte apprezzamento del mercato azionario registrato dal 2006, data di inizio della ricerca;
– In 10 anni le società familiari hanno generato un ritorno cumulativo del 126%, superando il MSCI AC Wolrd Index del 55%. L’ Alpha annuo medio generato è di circa 400 b.p. ;
– la performance finanziaria risulta superiore a quella delle società omologhe non a controllo familiare, i margini operativi lordi sono più elevati, i rendimenti del cash flow sono migliori e la leva finanziaria è più contenuta;
– Questa tipologia di aziende preferisce una crescita conservativa e tramite cash flow organico o finanziati con capitale proprio che generi ritorni sostenibili e permetta di conservare il capitale stesso. Da questi dati si deduce la visione di lungo termine che hanno le aziende familiari e il senso della direzione che la famiglia imprime.
Per KPMG, la Dott.ssa Silvia Rimoldi socio e responsabile del Centro di Eccellenza delle imprese familiari di KPMG afferma che “Nonostante esperti, analisti e osservatori dei mercati sembrino spesso dimenticarsene, le imprese familiari costituiscono una parte fondamentale dell’economia europea. In alcuni paesi europei infatti, esse costituiscono la maggioranza delle aziende, e nel loro insieme costituiscono un gruppo ampio e variegato a livello europeo, che va dalle piccole imprese costituite da appena due persone a realtà imprenditoriali massicce e attive a livello globale che contano migliaia di dipendenti.”
Durante l’intervento Rimoldi ha accennato ai risultati dell’ottava edizione del Barometro delle Imprese Familiari Europee, nato dalla collaborazione fra KPMG e l’EFB (European Family Businesses’) distribuita nel corso dell’evento. Fra i più significativi emerge che:
– i risultati sono incoraggianti e dimostrano che le imprese familiari europee si mantengono ottimiste in merito al futuro delle loro imprese e delle loro famiglie, anche in un periodo caratterizzato da crescenti incertezze sia economiche che geopolitiche;
– il tema della sostenibilità presente nelle “grandi aziende” sta assumendo una importanza sempre maggiore anche per molte imprese familiari, il che dimostra la loro volontà di mantenere il proprio posizionamento e rimanere competitivi a livello mondiale, adattandosi e sviluppandosi in un mondo in continua evoluzione;
– le imprese familiari sono pertanto fortemente focalizzate sull’innovazione. Quelle di dimensioni maggiori possono avere qualche punto di vantaggio rispetto a quelle più piccole, soprattutto grazie alle maggiori risorse a loro disposizione, ma anche per le imprese familiari più piccole l’innovazione è un obiettivo fondamentale;
– trasferimento senza precedenti delle ricchezze dalle vecchie alle nuove generazioni: si stima 15,4 trilioni di trasferimento di ricchezza nei prossimi 5-10 anni
“Premio Di padre in figlio” 2019: il vincitore assoluto è Antonio Carraro!”
Giunto alla sua 9° edizione, il Premio è promosso dal CERIF, Centro di Ricerca sulle Imprese di Famiglie, in seno all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con il sostegno di Credit Suisse e KPMG, main sponsor della competizione, il contributo di Loconte & Partners, Lombard International Assurance e Mandarin Capital Partners e il patrocinio di Confimi Industria. Il Premio si rivolge ad imprenditori ed aziende almeno alla seconda generazione con sede legale in Italia.
L’edizione del 2019 si è appena conclusa ed è stata vinta da Antonio Carraro, azienda che fonda le sue radici nel 1910 a Campodarsego (Padova), dagli anni ’70 la Antonio Carraro è leader dei trattori speciali multifunzionali dai 20 ai 100 hp destinati all’agricoltura specializzata. La produzione si articola in più di 80 modelli: ogni trattore è prodotto “su misura” delle richieste di ciascun cliente. La nuova generazione infatti investe molto in R&S, rivoluzionando il modo di lavorare nel settore; inoltre ha sviluppato l’internazionalizzazione con filiali operative e joint venture locali nei quattro angoli del mondo e curato la valorizzazione della business history con un museo aziendale, un magazine dedicato e visite studentesche settimanali.
Riconoscimenti speciali sono stati assegnati a Cantiere Nautico Cranchi S.p.A. (Innovazione), Damiani (Fratelli al comando), La Sportiva e San Marco Group (Internazionalizzazione), Tacchificio Villa Cortese S.r.l. (Giovane Imprenditore), Fratelli Piacenza S.p.A. e Manifattura Aurora Penne (Storia e Tradizione), Acetaia Giusti (Piccole Imprese), Secondo Mona (Donne al Comando), Gibus S.p.A. (Apertura del Capitale).
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