Cari lettori, ben ritrovati al nostro consueto appuntamento settimanale dedicato ai film d’essai.
Nell’ambito della Rassegna organizzata dal Cinema Cicolella di San Severo,“Giovedi d’Essai febbraio – aprile 2020”,il 27 febbraio prossimo, è prevista la proiezione del film “Tutto il mio folle amore “ del RegistaGabriele Salvatores, conGiulio Pranno, Claudio Santamaria, Diego Abatantuono, Valeria Golino, Daniel Vivian.
In Tutto il mio folle amore Vincent (Giulio Pranno) è un ragazzo affetto dallo spettro dell’autismo. La madre Elisa (Valeria Golino) fatica moltissimo ad instaurare un rapporto con il ragazzo che invece è molto legato a Mario (Diego Abatantuono), padre acquisito. Un giorno dal passato riemerge Willy (Claudio Santamaria) cantante di musica italiana amatissimo nei Balcani, nonché vero padre di Vincent.
Gabriele Salvatores parte dalla storia vera di un padre, di un figlio e di un viaggio, raccontata nel libro “Se ti abbraccio non aver paura” di Fulvio Ervas.
Salvatores volge lo sguardo all’indietro, verso la riscoperta di alcuni toni e colori cinematografici a lui molto cari, come il viaggio di “Turné”. Il regista, a differenza delle terre americane di Ervas, ambienta il suo film nei Balcani, dove restituisce sia le sfumature malinconiche che le tonalità calde del giallo dei campi, riportandoci indietro al Tavoliere di “Io non ho paura”. Attraverso le tappe dei concerti di Willy, padre e figlio viaggiano per la Slovenia e per la Croazia, passando da Nova Gorica a Svetana, da Otocici a SvetaMarija. “Tutto il mio folle amore” segue quindi alla lettera gli stilemi dell’on the road ed è sempre all’altezza dell’arduo compito. Viaggiamo così insieme ai personaggi avvertendone gradualmente e senza forzature i cambiamenti.
Il risultato è un’ottima commedia che attraverso il viaggio e i suoi significati simbolici, travalica i temi più espliciti del film, come l’autismo, per raccontare tutt’altro. L’esordiente Giulio Pranno affronta in modo sorprendente la prova attoriale, ma il disturbo del ragazzo non è il punto focale della storia, che ruota invece attorno al rapporto di due adulti con loro stessi e con l’essere genitori, e ancor di più nello specifico al rapporto di una madre che deve riscoprire il figlio,farlo nascere per la seconda volta.
Ogni tappa di “Tutto il mio folle amore” racconta un inseguimento, l’andare verso se stessi e versol’altro dei veri protagonisti Willy e Elisa, attorno ai quali gravitano i punti solidi, Vincent e Mario (un imponente Abatantuono, vero contrappunto comico del film).
La colonna sonora, a cui Salvatores come sempre affida ogni sua scena senza remore, spazia invece fra branoi di Modugno, Don McLean e gli Imagine Dragon.
Il Film è stato presentato alla 76^Mostra internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia nello scorso mese d settembre 2019.
Enrico Maggio
fonti: sentieriselvaggi.it