Parliamo d’arte con riferimento ai giovani talenti che emergono pur se l’arte l’hanno sempre avuta nel sangue, crescendo “a pane e colori”, respirandola fin dai primi vagiti.
Simone Bilancia, nasce a San Severo nel 1987 e di certo conferirà lustro alla nostra cittadina di Capitanata sulle orme del padre, il maestro Dino Bilancia (pittore, scultore, incisore).
Si dedica alla pittura fin da piccolo e nel corso degli anni ne acquisisce padronanza frequentando il laboratorio del genitore. Le sue fondamenta sono lo studio del corpo umano, in cui ricerca la plasticità sensuale. Ha già partecipato a numerose mostre riscuotendo ottimi consensi.
– Simone Bilancia, definirti “figlio d’arte” può non bastare ora che il tuo talento artistico sta esplodendo in tutta la sua bellezza. Conoscendoti so che sei più incline ad esprimerti con matite e pennelli che con le parole ma per questa volta hai promesso di fare un’eccezione. Chi è Simone, senza le tele e i colori?
- Sono nato a San Severo nel gennaio di trentatré anni fa e ho conseguito il diploma al Liceo scientifico. Mi sono dedicato per oltre dieci anni alla pallacanestro e fin da piccolissimo nutro la passione per la musica (specialmente il Rock).
– Vivendo in sincronia con l’odore di vernici e acquerelli. la tua passione per la pittura è stata una scoperta graduale o improvvisa?
- Per me il disegno è stato un passo naturale, essendo cresciuto nello studio di mio padre. Cercare di emularlo era una cosa normale, quindi non ricordo quale sia stato il mio primo approccio con una matita….
– Gomito a gomito nello “Studio d’Arte Bilancia” e l’ammirazione che hai per l’arte del tuo papà è evidente e palese. Un vantaggio o un limite alla tua libertà espressiva? Quanto credi abbia influito il padre/maestro sulla tua creatività personale? I due stili sembrano avere molto in comune.
- Non c’è dubbio che la pittura di mio padre sia stata una fonte d’ispirazione per me, ciò non toglie che negli anni ho acquisito un mio stile personale, riuscendo ad essere me stesso.
– Tecniche e soggetti preferiti? Cosa credi sia fondamentale per un artista?
- Lo studio è la base, il fondamento di tutto. Per studio intendo sia quello delle tecniche che quello anatomico. Preferisco dipingere principalmente il figurativo, con una propensione per la figura femminile e prediligo gessetti e olio ma non disdegno altre tecniche.
– In che maniera vorresti che evolvesse la tua pittura? Hai degli artisti di riferimento?
- Vorrei che evolvesse verso un maggiore realismo pittorico, non iperrealismo. I miei pittori preferiti sono Caravaggio in primis e poi Salvador Dalì.
– Cosa provi durante la realizzazione di un’opera e come nasce l’ispirazione.
- I miei lavori nascono da sensazioni che vengono tramutate prima in disegno e poi prendono colore…. da idee immaginarie, spesso di dolcezza. Durante l’esecuzione dell’opera provo una sorta di frenesia derivante dalla voglia di portarlo a termine, di vederlo concluso.
– Il tuo ultimo dipinto, una donna meravigliosa, dalle fattezze scultoree e statuarie. Assolutamente terrena e con un nome angelico, Beatrice. Tante sono le donne che dipingi ma la tua donna ideale l’hai già dipinta?
- Molti dei soggetti che dipingo sono reali, altri sono di mia immaginazione. La mia donna ideale? Ancora non la idealizzo, credo che il mio ideale sia presente in ognuna di quelle che ho realizzato.
– Desumo tu abbia gusti eccellenti visti i risultati. Coltivi altre passioni? Ho “sentito dire” che sei anche un profondo conoscitore della buona tavola (in ottima compagnia del padre/maestro).
- La buona tavola fa sempre bene allo spirito J Le mie più grandi passioni sono lo sport (specialmente basket e tennis – dove ancora non riesco a battere mio padre (prima o poi ci riuscirò) e la musica. Un grande rimpianto non averla mai studiata, visto che suono alcuni strumenti, essendo dotato di un buonissimo orecchio.
– Sveliamo un segreto e cioè che nel laboratorio d’Arte non siete soli ma c’è anche un altro allievo fedele, il buon vecchio, inseparabile, Rex. Direi l’unico bassotto – inglese – in famiglia J
- Provo un grandissimo amore per gli animali, Rex fa parte della mia famiglia, dà amore e riceve amore.
– Un sogno nel cassetto e uno a portata di mano.
- Avere la possibilità un giorno di poter realizzare un lavoro che resti nella storia.
A portata di mano? Quello di migliorare giorno per giorno.
– Hai dei rimpianti? Qualcosa che hai lasciato per strada anche se sei ancora giovanissimo
- Forse uno perché avendo seguito per anni la mia passione sportiva, trascurai la pittura in quel periodo.
– Il valore dell’Arte ai nostri giorni. In rapporto ai fasti del passato credi sia stata demitizzata?
- Di tanto. Purtroppo oggi l’arte vera è di pochissimi, dato che di improvvisatori senza alcuna esperienza e studio ne è pieno il nostro campo. Oggi conta più l’intrallazzo con critici e politici che la professionalità.
– Stiamo attraversando un momento non facile, banalmente definito “i giorni del Covid.” Come lo stai vivendo? Cosa ti aspetti o come vorresti il futuro?
- Un momento molto difficile per noi, sotto ogni aspetto, avendo avuto già problemi in precedenza. L’uscita sarà difficoltosa e forse lunga. Cosa dirti per il futuro, un mondo migliore?
– Facciamo il cambio dei ruoli; se dovessi dare un consiglio a tuo padre cosa gli diresti?
- Di essere meno umile.
– Ero quasi certa della tua risposta e non hai torto. Un saluto per gli amici che ci leggeranno.
- Grazie a voi per aver letto questo articolo e auguro a tutti una buona e sana Arte.
Grazie Simone. Noi continueremo a seguirti con l’augurio che i tuoi sogni e i progetti da realizzare siano sempre a portata di mano. Buona Arte anche a te e… famiglia.