Opinione

 Roberta. Un anno d’assenza senza andare mai via.

Avremmo preferito non avere una data da commemorare ma ormai non potremo mai dimenticare.

San Severo si fermò attonita quell’11 luglio del 2019 in cui si spense una stella durante un’incurante giornata di sole. E non importa che fosse giorno o notte, il buio sconfinò ovunque, sbigottì i buoni, i giusti, le madri, i padri lasciando una lunga scia di dolore, di smarrimento, di confusione e rabbia. Ci fu posto anche per la rabbia perché non si può morire a 32 anni senza il permesso del Padreterno, mentre disegni il cammino e progetti sogni masticando speranze.

Roberta Perillo fu trovata senza vita nella vasca da bagno di casa sua, uccisa da chi diceva di amarla, da chi non si rassegnava a lasciarla andare. Ma l’amore è una tenera carezza sulla pelle non due mani adunche strette al collo; l’amore non fa male, cura e lenisce ogni ferita; l’amore nobilita non imbruttisce l’uomo; l’amore è un sentimento generoso e vitale, non ha nulla a che fare con la morte. No, non parlate d’amore, non distorcete il senso di quanto è avvenuto e non giustificate il male con motivazioni insensate arrampicandovi sugli specchi sporchi di ipocrisie. Non uccidete ancora Roberta a parole, non fatelo, voi che potete mantenerne vivo il ricordo. Chi era Roberta? Potrebbe essere una di voi, di noi; una ragazza come tante, giovane, solare, piena di vita, pulita, con un lavoro e una famiglia solida e unita alle spalle. Una famiglia a cui è stato strappato il cuore e nulla potrà porvi rimedio. La giustizia, così attesa, intanto che la magistratura faccia il suo corso, si spera legittimo, non potrà che essere un anestetico al dolore, per dare la meritata dignità a una morte violenta, prematura e inattesa. E intanto che ci si pronuncia sulla seminfermità o sulla capacità di intendere e di volere del suo carnefice, l’Avv. Roberto de Rossi, difensore della famiglia della ragazza (insieme a Consiglia Sponsano e Guido de Rossi) afferma: “Non consentiremo che sulla tragedia di Roberta cali il velo di una giustizia a metà.”

Il 19 luglio 2019, sempre sotto quel sole cocente, la città di San Severo si strinse al dolore della famiglia, partecipando in massa per dare l’ultimo saluto a Roberta, per stringere in un abbraccio ideale, affettivo, sofferente Valeria e Giuseppe, i suoi genitori.

Quando mi ritrovai al cospetto di Valeria la mente tornò subito ai banchi di scuola, ci conoscemmo piccolissime, frequentando insieme le elementari. La sua famiglia, di origine sarda, si era trasferita da poco nella nostra città. Dopo quasi mezzo secolo affronto non più gli occhi della bambina ma di una donna distrutta, in cerca di risposte che, con lo sguardo perso nel vuoto, mi dice: “Sto ancora vivendo come se Roberta dovesse tornare da un momento all’altro, non riesco ancora ad accettare che non ci sia più. Anche in casa, mentre mi muovo, mi giro, aspetto che da un momento all’altro entri da quella porta. Solo così riesco ad andare avanti.”

 A un anno di distanza la famiglia Perillo aspetta ancora che si apra quella porta, magari entrerà un refolo di giustizia, sospinto dallo scirocco della nostra terra ma intanto, l’11 luglio 2020 alle ore 19:00 presso la Chiesa di San Severino si terrà la Santa Messa in ricordo di Roberta. Per consegnarla, ancora una volta al Cielo, dove tutto è Amore e la sua stella, ne siamo certi, ha trovato Pace.

“Il ricordo di Roberta è sempre più vivo dentro di me, non è facile accettare la morte di una figlia, di una figlia come la mia Roberta, sempre gioiosa, entusiasta della vita. Non posso ancora credere che “qualcuno” abbia avuto verso di lei così tanta crudeltà. Voglio credere che proprio lei mi aiuterà a vivere e a donarle la giustizia che merita, anche se questo non la riporterà in vita”

Valeria Frau

Lo sta facendo, ti sarà sempre vicina” le ho risposto, durante uno dei nostri brevi dialoghi, nei quali scappo via in fretta, sentendomi inadeguata, importuna, a violare uno spazio intimo, mentre lei ogni volta mi rassicura, con la gentilezza che le riconosco da sempre.

Quando parlerai di me
digli dei miei occhi stanchi
digli che ero acqua senza mare
digli che ero luna in fondo a un pozzo.

Quando parlerai di me
avrai graffi e solchi sulla schiena
avrai dei da pregare senza altari
avrai vetri e piume tra le mani.

Quando parlerai di me
saprai che non mi hai mai trovata
saprai che io ti ho inventato
saprai di parole controvento.

E se parlerai di me
sorriderai piangendo…

Ciao Roberta, non sei mai andata via davvero.

 Al pensiero dedicato a Roberta si affiancano tutti gli Artisti di C.A.rt.A (Collettivo Artisti Artigiani di San Severo) e il ‘Corriere di San Severo’

Testo

Maria Teresa Infante

Articolo relativi “Roberta, un sorriso in cambio di una stella”
Maria Teresa Infante

Pubblicato su ‘Corriere di san Severo’ – Anno 58-N. 1010-seettembre 2019

e su

https://www.corrieredisansevero.it/2019/09/11/ciaoroberta/

Circa l'autore

Maria Teresa Infante

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