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“L’ISOLA DESERTA” un film già visto: Regia dell’Amministrazione Comunale, protagonisti: i commercianti di Via Tiberio Solis e Confesercenti

Scritto da Peppe Nacci

La crisi economica cronica del nostro territorio si è abbattuta come una scure sulle teste dei commercianti e negozianti di San Severo, penalizzati dalla criminalità e come se non bastasse quest’anno è arrivato a dare una ulteriore spinta verso il baratro anche il Sig. Covid 19, ma come si dice: “al peggio non c’è mai fine!”; arriva all’improvviso una velata “non velata”proposta dell’Amministrazione Comunale di rendere Via Tiberio Solis zona pedonale.

Un esperimento del 2017 che portò solo tanta confusione e disagio a commercianti e cittadini è stato il provvedimento che a Natale di quell’anno impose la chiusura di Corso Garibaldi e Via Tiberio Solis allo scopo di renderla “salotto” della città: la cosiddetta “Isola Pedonale”.

A sentir parlare di isola Pedonale, i più ingenui, pensano a tutti i vantaggi per la sostenibilità, per il rilancio della zona centrale della città, spazi aperti per passeggiare o andare in bicicletta, uccellini che cinguettano, e una folla di gente che acquista beni dai commercianti…non si sa poi con quali soldi?!?!?!

Attenzione che dalla carta alla pratica c’è un abisso.

Cominciamo, chiarendo che si intende pedonalizzare solo una parte di Via Tiberio Solis, paralizzando così un’arteria principale della città che porterebbe poi grande sofferenza alle altre zone percorribili in auto congestionandole ulteriormente rispetto ad oggi. Con questo intendiamo dire che non si capisce bene cosa si intende per rivalutazione o isola pedonale se si chiude solo un tratto di 200 metri e quale sia il suo senso reale.

Altro mistero rimane sapere, perché si insiste sempre su Via Tiberio Solis, che è rimasta una delle poche strade commerciali della nostra città, quindi soggette a carico e scarico merci, a esigenze particolari di parcheggio che nelle vicinanze non è possibile soddisfare.

Quando invece si potrebbe pensare di rivalutare altre zone abbandonate, esempio:

– la Villa Comunale con i giochi dei bambini ormai distrutti e la vegetazione trascurata;

– il Parco Baden Pawell, ormai territorio di ratti e di  una manutenzione a dir poco inesistente;

– Piazza Allegato, divenuta un cantiere perenne grazie all’ingegneria moderna;

– La pista ciclabile, una grandissima bufala;

– La Stazione ferroviaria, la disperazione;

– Il Centro Storico….terra di nessuno.

Chi propina tali cambiamenti dovrebbe pensare che, a fronte di una pedonalizzazione servono adeguate misure di sostegno, al fine di evitare ripercussioni negative, che inevitabilmente ricadrebbero sulle attività commerciali, senza un piano preciso, che preveda anche e soprattutto dei parcheggi, ben posizionati, e gestiti.

Le innovazioni vanno fatte, e l’ambiente è importante, ma ancor più importante è basarsi sulla conformazione cittadina, e sul suo tessuto sociale. Molto tempo fa, a San Severo c’erano molte più zone “pedonali”, forse perché c’erano molte meno macchine, Ma sebbene sia giusto non dimenticare le origini, e guardare all’ambiente, è doveroso non incorrere in delibere e provvedimenti anacronistici, che bloccherebbero solo la città, senza portare alcun effetto positivo ai suoi cittadini. E ancora una volta, mi chiedo se non sia il caso di fare un passo indietro, e anziché rincorre un progetto futuristico, nella solita corsa verso il domani, che non ha mai portato a nulla, rimboccarsi le maniche, e cercare di sfruttare le risorse, come il centro storico, che ci sono già. Perché un centro storico vivo e funzionale, sarebbe di sicuro più utile, e anche di maggiore impatto, rispetto ad un’inevitabile congestione della viabilità. Cosa che accadrebbe sicuramente, chiudendo una delle arterie della città, senza contare il sicuro impatto negativo ai danni dei commercianti, poiché la zona si svuoterebbe, e non è un’ipotesi, ma una cosa già accaduta nel centro storico. Ecco anche gli errori non andrebbero dimenticati, se non altro per non ripeterli.

Con il sostegno di Confesercenti, sempre vicina ai problemi di coloro che con tanti sacrifici resistono a mantenere un negozio in questo territorio, abbiamo incontrato una delegazione dei commercianti di Via Tiberio Solis, che sono i diretti interessati in questa vicenda,  e non sono tanto stupefatti di quanto stia accadendo (infatti loro hanno già vissuto questa querelle qualche anno fa), ma sono sinceramente costernati dal fatto che, voci di corridoio (o una certa stampa), informi o per meglio dire disinformi, che i commercianti sarebbero contenti felici e compatti per questa fantomatica e suicidevole  iniziativa.

Proprio da queste pagine nel 2017 abbiamo dato voce ai commercianti che avevano espresso tutte le loro perplessità per questa iniziativa poco lodevole e oggi ci ritroviamo nella stessa condizione e posso affermare senza ombra di dubbio che i commercianti contrari alla chiusura sono notevolmente in crescita rispetto al 2017 e che hanno con loro una lista di firme atte a contrastare il provvedimento più corposa di qualche anno fa e già pronta a finire sulla scrivania di chi di dovere.

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Peppe Nacci

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