Cultura

REMO FUIANO, FUMETTO E FEMMINILITA’ NEL TRATTO DELL’ ARTISTA FOGGIANO APPREZZATO DA GRANDI MAESTRI

Scritto da Peppe Nacci
Sempre più sorprendente la scena artistica di Capitanata, che tra i suoi più apprezzati rappresentanti conta il fumettista Remo Fuiano, vero e proprio fuoriclasse, con all’attivo illustri collaborazioni.
 
Illustratore e autore di fumetti, ha collaborato tra gli altri con RAI 4, Repubblica, Commissione Europea, Unione Europea, Istituto Luce, Amnesty International. Autore di disegni in esclusiva per noti cantautori italiani, è per qualche anno colorista per alcune major dei comics americani. Ha scritto e disegnato circa dieci libri a fumetti: dal satirico/erotico fino alle Graphic Novel dai temi sociali.
 
Sue opere sono state esposte in Italia, Germania, Spagna, Guatemala e Iran. Da ricordare l’esposizione a Cinecittà.
 
Conosciamolo meglio in questa intervista.
 
Come inizia il tuo rapporto col fumetto e l’arte in genere?  Torno ai banchi di scuola quando tutti in classe imparavamo a scrivere, a contare, a leggere e tra le tante attività la maestra ci insegnava a disegnare. Col tempo ognuno ha coltivato un’attività più di un’altra, chi ha scelto il pallone chi la piscina chi la bici. Per me già da bambino era spontaneo, naturale il rapporto quotidiano con la matita, con i pastelli.
 
Illustratore e autore di fumetti. Quale la differenza tra i due ruoli? Il fumetto nasce per raccontare e per descrivere storie e personaggi e l’ autore non si sofferma più di tanto nella cura dell’immagine, dei dettagli, dei  particolari; questa cura è invece prerogativa dell’illustratore.
 
Com’è cambiato il fumetto dal classico all’avvento del digitale, e come la tecnologia interviene nel tuo lavoro? La penna ottica consente di ripensare, rielaborare, ristrutturare il disegno cambiando modificando i singoli diversi elementi. Ovviamente tutto questo è significato quasi una vera e propria rivoluzione del mio lavoro.
 
Quali le tue tecniche? E le principali? I tuoi esempi e maestri? Come tecniche spesso utilizzo una Wacom Cintiq con penna ottica, oppure utilizzo il pennello e pennarelli vari. Varia tutto da disegno a disegno. Posso iniziare un disegno su carta e finirlo in digitale e viceversa. Per i miei esempi e maestri sicuramente Gianni De Luca, Sergio Toppi, Sergio Zaniboni.
 
Nel tuo percorso tante iniziative, pubblicazioni e collaborazioni, anche illustri. Quale la maggiore  soddisfazione? Devo riconoscere che da autore dei miei lavori è ovvio che amo tutto ciò che ho prodotto negli anni. Non posso far distinzioni tra i tanti fumetti e i tanti disegni.
 
Vivendo a Foggia, quali le opportunità e quali i limiti che il territorio comporta?  Il mio, meglio, il nostro territorio non offre le stesse opportunità di una grande città o di una metropoli. E’ ovvio. Tuttavia devo riconoscere che dal punto di vista paesaggistico storico e culturale la nostra provincia non teme paragoni.  La Capitanata è ricca di personaggi davvero notevoli e mi piace ricordare Padre Pio, Federico II, Raimondo dé Sangro, Nicola Sacco e in tempi più recenti Francesco Marcone. A tutti loro ho dedicato la mia attenzione realizzando un fumetto per ognuno di loro perché tutti offrono tanti e tanti motivi di riflessione grazie alla loro esemplare vita.
 
Come nascono le tue opere? Parto sempre dall’osservazione del reale, puntando la mia attenzione ai diversi atteggiamenti, alle posture, alle espressioni facciali.
 
Che ruolo ha oggi il fumettista e illustratore nel mondo della comunicazione e dell’arte? Col tempo sia il fumettista che l’illustratore hanno assunto un ruolo sempre più importante, direi centrale. Penso all’impiego del disegno nel campo della pubblicità. E a quanto spazio si dedica nel quotidiano al graphic novel che ha il grande vantaggio di accostare il fumetto al romanzo.
 
Che differenza ritieni ci sia tra te e un pittore? Il pittore a volte è più libero mentre un fumettista e illustratore deve attenersi al realismo in termini di anatomia e prospettiva
 
Il rapporto con gli altri linguaggi dell’immagine: cinema, fotografia, tv, graffiti? E con la musica? Si tratta di ambiti che si contaminano e si influenzano a vicenda.
 
Come si diventa fumettista? C’è una scuola ufficiale? Parlo di me personalmente. E’ stato tutto naturale, sin da ragazzo, accostarmi con maggiore frequenza al fumetto e col tempo ho dedicato la gran parte delle mie giornate al fumetto. Poi è venuto il salto di qualità: leggevo i fumetti di Carlo Peroni Perogatt sin da bambino. Dopo gli anni del  liceo un giorno decisi di scrivergli una mail. Passati solo cinque minuti il Maestro mi rispose apprezzando i miei lavori. E’ nata così una frequentazione molto assidua nel corso della quale Peroni mi forniva  l’ opportunità di seguire i suoi consigli i suoi insegnamenti utili per migliorare  il disegno partendo da un più attento studio di quelli che restano i fondamentali del disegno, soprattutto l’anatomia. Successivamente ho avuto la fortuna di incontrare più volte Carlo Peroni in occasione di mostre raggiungendolo anche a casa sua. Con autentico affetto paterno mi ha invitato a Guanzate il paese dove abitava.
 
Su IoDonna (Corriere della sera) la tua opera Blindess. Ce ne parli? Ho partecipato al Concorso PeopleinMind attratto, suggestionato dalla finalità del Concorso che proponeva come tema i pregiudizi della gente nei confronti di quanti vivono i disturbi mentali. Pensiamo all’isolamento, alla vera e propria ghettizzazione usata sia dai singoli sia dalla società a danno di uomini e donne che vivono in totale solitudine. E penso alla carenza di strutture che possano offrire sostegno a tutti loro. E proprio alla solitudine di questi soggetti si ispira il mio disegno.
 
Il ruolo della donna nel tuo immaginario appare centrale? Che opportunità ti offre la figura femminile e la femminilità in genere? Penso a certi sguardi a certa mimica, agli atteggiamenti e alle pose, ai modi di fare e di proporsi, al modo di interagire con le tante persone con cui si vive. Tutto questo mondo , questo modo di essere che si esprime in modo del tutto singolare se vissuto dalla donna, in una sola parola: femminilità.
 
Recente la pubblicazione del libro Dottore ho un alieno in un occhio, di Fulvia Niggi, di cui hai curato le illustrazioni? Come nasce questa collaborazione? A novembre dello scorso anno Fulvia Niggi venne a San Severo per presentare alcuni suoi libri. Avemmo possibilità di incontrarci e di andare insieme a cena progettando una vera e propria collaborazione.
 
Tra le tue illustri collaborazioni anche quella per il documentario “La morte legale”sulla condanna a morte di Sacco e Vanzetti, uscito l’11 ottobre 2018. Ci parli di questa avventura con nomi così importanti del cinema e della musica?
Silvia Giulietti venne in Puglia tre anni fa per ricercare fonti,  documenti utili alla realizzazione del suo documentario “La morte legale”. A Torremaggiore prese contatti con l’ Associazione “Sacco  e Vanzetti” ed ebbe modo di conoscere il mio libro “Sacco & Vanzetti”. Di qui i contatti tra Giulietti e me, l’idea di utilizzare i miei disegni per il suo film e di ristampare il fumetto da allegare al DVD. E’ un film Istituto Luce-Cinecittà, diretto da Silvia Giulietti e Giotto Barbieri con Giuliano Montaldo, Vera Pescarolo Montaldo ed Ennio Morricone. Sicuramente questa collaborazione mia con Giulietti rappresenta uno dei momenti più importanti della mia attività. Devo ricordare l’invito a Cinecittà per partecipare alla mostra realizzata con l’ingrandimento delle tavole dei miei disegni. Era presente il Direttore dell’ Istituto Luce che apprezzò tanto il mio fumetto. 
 
Prossimi progetti? Devo recuperare il tanto tempo trascorso a casa per il Covid-19. Spero che quanto prima si possano realizzare gli appuntamenti già programmati e rinviati: una mostra al Palazzetto dell’ Arte a Foggia e varie presentazioni in più Comuni della nostra Provincia.  Frattanto ho affidato ad una Casa Editrice una nuova raccolta di disegni dedicati, è ovvio, alla donna.
 
Segue biografia di Remo Fuiano – Dal sito http://www.remofuiano.com/
 
Remo Fuiano è un illustratore e autore di fumetti. Tra le sue collaborazioni principali RAI 4, Repubblica, Commissione Europea, Unione Europea, Mescal Music, Istituto Luce, iFrame, Amnesty International, Edizioni La Meridiana, Libea, Moge Art Group, Nicola Pesce Editore, Regione Puglia, AAA Copywriter, Economy Press International, Hype Italy, Hype Berlin. Ha realizzato disegni in esclusiva per noti cantautori italiani, e per qualche anno ha svolto anche l’attività di colorista, lavorando per alcune major dei comics americani. Ha scritto e disegnato una decina di libri a fumetti: dal satirico/erotico “Secsi Irina” fino alle Graphic Novel dai temi sociali tra cui Sacco & Vanzetti e Federico II di Svevia. Quest’ultimo volume è stato anche distribuito fuori dai confini italiani, con distribuzione in tutta Europa e consegnato ai parlamentari europei di Bruxelles. I suoi lavori sono oggetto di tesi di laurea alla Sorbona di Parigi. Recente la pubblicazione negli USA del graphic novel RASPUTIN, e i disegni per il film LA MORTE LEGALE, che racconta la genesi del film Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo.
 
All’attività artistica ed espositiva affianca realizzazione di modelsheets per animazioni, caracter design, realizzazione di cartoni animati, workshop mirati di fumetto, comunicazione ed illustrazione pubblicitaria.
 
Ha esposto le sue opere in Italia, Germania, Spagna, Guatemala e Iran. Da ricordare l’esposizione a Cinecittà.

Circa l'autore

Peppe Nacci

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