Forse il titolo che si è inteso dare al presente articolo è troppo ‘funereo’, sta di fatto che per la posta in palio, per il risultato finale, per l’atteggiamento della squadra, per l’evidente scoramento del Coach e, se tanto non potesse bastare, per i concomitanti successi di tutte le concorrenti dirette dei Neri (ad eccezione di Chieti, che però perde in casa della capolista Forlì solo ai tempi supplementari dopo aver condotto in testa molti tratti del suo match), ebbene per tutto ciò forse non si esagera nel dire che una sconfitta così brutta e bruciante non si vedeva al Palacastellana da diverso tempo.
Sintomatico il contegno assunto da parte del pubblico che, a fine contesa, ha visibilmente rumoreggiato e addirittura richiesto, tramite i rappresentanti del tifo organizzato, un confronto con la Dirigenza giallonera.
Il perché di questi ‘mal di pancia ‘ stanno nella assoluta incapacità dei giocatori di casa di affrontare gare così delicate con lo spirito giusto, tanto da apparire, in certuni passaggi dell’incontro, quasi privi della personalità nell’assumersi la paternità e la responsabilità di giocate importanti (lo si è detto in recenti occasioni, lo si ripete anche ora, il contributo di Raivio come uomo guida della squadra stenta ad assumere i giusti e dovuti connotati).
Eppure, si sottolinea eppure, nonostante tutto ciò, durante la fase calante dell’ultimo quarto, la compagine dauna ha avuto tra le mani il pallone del possibilissimo pareggio, situazione che non solo avrebbe impattato le sorti della gara, ma avrebbe creato i presupposti per quella giusta inerzia da dare all’agone in campo, unita alla facilmente immaginabile bolgia che si sarebbe venuta a creare all’interno del palasport sanseverese.
Purtroppo, ahimè, la premiata ditta Raivio Fabi gettava alle ortiche il contropiede del pareggio, e da lì, in un ‘amen’, Mantova – consapevole del passato pericolo- giustiziava gli avversari mettendoli al tappeto con un minibreak micidiale di +8, a quel punto non più recuperabile, giunti oramai al tramonto dei giochi sui legni di casa.
La ricerca spasmodica del tiro da 3 punti, anche in situazioni ove ben sarebbe stata consigliabile una gestione delle teorie di attacco ben diversa, e la -diremmo- insopportabile ‘indecisione ‘ di alcuni cestisti di casa nel provare ad attaccare il canestro avversario, piuttosto che scaricare al compagno che magari non era in una condizione più favorevole, ha fatto sì che la strategia della compagine virgiliana venisse premiata, proprio perché finalizzata a rendere più blindato possibile il pitturato.
D’altronde, checché se ne voglia dire in tema di tenuta nervosa ed emotiva, solo Daniel ha messo a soqquadro la linea maginot eretta dai biancorossi lombardi, sino a quando, in un episodio sintomo del nervosismo a serpeggiare tra i gialloneri, si lasciava andare ad un plateale fallo di reazione, sì da vedersi sanzionato con la espulsione diretta da parte della terna arbitrale.
Eh, la terna arbitrale…ebbene anche alcune decisioni degli uomini in grigio hanno fatto saltare dagli spalti del palazzo teatro della contesa pure i tifosi notoriamente più miti, e d’altronde, se non erriamo, in una recente conferenza stampa, chi scrive sollecito’ la società a farsi promotrice di sacrosante rimostranze in Lega: evidentemente queste rimostranze non hanno sortito, sinora, il giusto effetto.
Ma, e duole dirlo, e ci auguriamo che quella che si stia per esporre, possa essere solo una nostra errata impressione, duole dirlo si ripete, ma sembra che tra Coach e gruppo squadra sia venuto meno qualche equilibrio: le prossime partite, si spera, potranno servire a farci ammettere di aver sbagliato!
Prossimo giro prossima corsa: domenica 22 altro scontro diretto, stavolta in terra di Siena, ad ossequiare a domicilio quella Umana Chiusi che stasera ha dato il ‘benservito ‘ alla Fortitudo Bologna.
Risultato finale:
Cestistica Allianz San Severo 68
Pallacanestro Staff Mantova 76
Alla prossima!
Luca Ficuciello
